Giardino sardo
Soprattutto nel XVIII e XIX secolo si amava molto esporre animali esotici nei giardini dei castelli. Il sovrano ostentava in questo modo la propria ricchezza. Anche a Ludwigsburg c’erano voliere e serragli. Con la grande voliera inaugurata nel 1977, i giardini del Blühendes Barock hanno voluto riprendere questa tradizione. Attraversando l’ampia voliera, lunga 150 metri e larga 30, il visitatore può ammirare la maggior parte degli animali senza alcuna inferriata divisoria. Gli uccelli possono muoversi liberamente nella voliera che raggiunge i 15 metri di altezza. Gli animali sono stati scelti in modo da offrire ai singoli gruppi uno spazio vitale ottimale dove riprodursi.
La voliera a volo libero offre poi un’ulteriore attrazione: un paesaggio sardo con caratteristiche piante, rocce e architetture mediterranee.
Anche a quest’evoluzione ha fatto da “madrina” la storia di Ludwigsburg. Già il duca Eberardo Ludovico fece trasportare, all’inizio del XVIII secolo, varie centinaia di alberi dalla Sardegna a Ludwigsburg, per conferire ai giardini un tocco mediterraneo. La biodiversità che oggi si presenta agli occhi dei visitatori non è inferiore in nulla al suo modello storico d’ispirazione. Accedendo al giardino sardo dal giardino orientale superiore, quello che si percepisce è l’armoniosa prosecuzione dell’atmosfera mediterranea lungo il soleggiato pendio. Eppure questa sezione dei giardini è qualcosa di speciale: qui il carattere mediterraneo è ancora più filigranato e dettagliato e presenta un continuo alternarsi di flora, fauna e rocce. Il percorso conduce attraverso un portale neolitico, passa davanti a muri a secco con muschi e licheni tipici e giunge a un piccolo pozzo. Si prosegue poi su una collinetta con tipico capanno di pastori sardo, circondato da olivi, sughere e carrubi.