Giostra

A differenza dei giochi che popolano oggi i parchi, quelli cortigiani erano utilizzati da persone di ogni età. All’epoca il gioco era sia un’attività ricreativa che un elemento imprescindibile dell’intrattenimento di corte. I doveri imposti dall’etichetta di corte trovavano la necessaria compensazione nello stare insieme con spirito ludico.

I pregevoli giochi non resistettero agli attacchi del tempo. Ne è comunque documentata la presenza fino al 1863. A poco a poco furono smantellati. La valida documentazione archivistica e iconografica esistente permise di ricostruire, tra il 1997 e il 1999, il parco giochi di corte.

La giostra fu acquistata nel 1802 e posizionata in un padiglione appositamente progettato da Thouret. È composta da quattro cavalli in legno a grandezza naturale dotati di sella, briglie e gualdrappa. Completano la struttura due sedute a forma di slitta, con la polena che raffigura nella prima una sirena e nella seconda due cervi. I cavalli erano destinati ai cavalieri, mentre le dame prendevano parte al gioco accomodandosi nelle slitte. La giostra veniva spinta da prigionieri che si trovavano nello scantinato sottostante.

Dal momento della sua dispendiosa ricostruzione la giostra funziona a motore.

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