Il prode piccolo sarto

Il prode piccolo sarto - Sette in un colpo

Un sarto sedeva alla finestra e cuciva. Accanto a lui, del pane con della marmellata di prugne attirò le mosche. Ben presto sette mosche vi si erano posate sopra. Il sarto prese un pezzo di stoffa e le schiacciò tutte e sette in un colpo. Orgoglioso dell'impresa si cucì una cintura e vi ricamò sopra a grandi lettere: "Sette in un colpo". Indossò la cintura e iniziò a viaggiare nel mondo affinché tutti potessero sapere della sua prode impresa. Prima di partire si infilo in tasca un formaggio guasto e un uccellino.

Nella foresta un gigante volle misurare la sua forza con il sarto, prese in mano una pietra e la strinse fino a farne gocciolare fuori dell'acqua. Il sarto tirò fuori il formaggio guasto dalla tasca e lo spremette tanto che ne sgorgò il succo. Poi il gigante lanciò una pietra così in alto che si stentava a vederla. "Bel tiro" disse il sarto. "Ma la pietra è ricaduta a terra. La mia invece non tornerà." Tirò fuori l'uccello dalla tasca e lo lanciò in aria. Questo volò via e non tornò indietro. Il gigante ora propose di trasportare insieme un grande albero. Il sarto allora disse: "Prendi il tronco in spalla. Io solleverò la chioma, che è molto più pesante". Il gigante prese il tronco, mentre il sarto si sedette dietro su di un ramo, e si fece trasportare. Quando il gigante appoggiò l'albero, il sarto saltò giù e afferrò la chioma come se anche lui stesse aiutando a trasportare. Il gigante prese paura e scappò via.

Stanco del lungo girovagare, il sarto si sdraiò accanto alle mura di una reggia per schiacciare un pisolino. "Sette in un colpo" lessero i cortigiani sulla sua cintura e lo raccontarono al re. Il re promise al sarto il regno e sua figlia se avesse portato a termine tre imprese: uccidere due giganti cattivi, catturare un unicorno e liberare i contadini da un pericoloso cinghiale. Il furbo sartino aizzò i due giganti uno contro l'altro finché questi non si colpirono a morte. Attirò l'unicorno e si nascose veloce dietro un albero in modo che il corno dell'animale vi rimasse incastrato nel tronco. Poi condusse il cinghiale in una cappella e ve lo chiuse dentro. Come ricompensa il sartino ottenne l'intero regno e la principessa

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