Tremotino
Tremotino - Nessun lo sa, e questo è il sopraffino, ch'io porto il nome di Tremotino!
Un giovane mugnaio desiderava che la sua bella figlia sposasse il re. Per questo motivo cominciò ad affermare che la giovane era in grado di filare l'oro dalla paglia. Il re convocò la figlia del mugnaio a castello e pretese che filasse in oro, in una sola notte, un'intera stanza piena di paglia, pena la morte.
La giovane era disperata iniziò a piangere ininterrottamente. Ma ecco che un piccolo nano entrò nella stanza e le offrì il suo aiuto. In cambio pretese la collana della giovane. Il giorno seguente il re entrò nella stanza e vide che questa era piena d'oro. L'avido re ordinò alla figlia del mugnaio di ripetere la stessa magia in una stanza più grande. Questa volta l'omino ricevette l'anello della fanciulla come ricompensa. Alla terza volta la giovane promise al nano il suo primogenito una volta diventata regina.
La giovane fanciulla sposò effettivamente il re e un anno dopo mise al mondo un meraviglioso bebè. Ed ecco che una notte il nano entrò nella stanza della regina per portare via il bambino. La regina pianse e supplicò finché l'omino non ebbe pietà. "Va bene", disse. "Ti dò tre giorni di tempo. Se entro allora saprai il mio nome, potrai tenere il bambino."
La regina raccolse per tutta la notte tutti i nomi che conosceva e infine inviò un messo nel regno per raccoglierne altri. Il giorno seguente li elencò tutti al nano. Tuttavia ogni volta lui rispondeva: "No, non mi chiamo così". durante la seconda notte il messo raccolse i nomi più inconsueti come Coscia di montone od Osso di balena. Ma il nano rispondeva sempre: "Non mi chiamo così."
Il terzo giorno il messo non trovò altri nomi, ma riuscì a osservare l'omino nel bosco, che saltellava intorno al fuoco cantando: "Oggi fo il pane, la birra domani, e il meglio per me è aver posdomani il figlio del re. Nessun lo sa, e questo è il sopraffino, ch'io porto il nome di Tremotino!"
Quando l'omino tornò, la regina domandò: "Ti chiami Corrado?" - "No", gridò l'omino sogghignando. "Ti chiami Enrico?" - "No", rispose gongolando." "Ti chiami forse Tremotino?" - "Te l'ha detto il diavolo!" gridò l'omino che per la rabbia si squarciò.